La penna del contratto

Non tutte le macchie vengono per nuocere

Le penne stilografiche sono nate da una grande arrabbiatura. Nel 1884, Lewis Edson Waterman, di professione assicuratore, si era appena aggiudicato, in gara con parecchi rivali, un importante contratto. Waterman porse al cliente una bella penna d’oca e una boccetta di inchiostro per firmare il contratto, ma la penna macchiò il documento. Waterman corse a cercare un altro modulo e nel frattempo un rivale gli soffiò l’affare.
Questo episodio spinse Waterman a progettare la prima penna stilografica a flusso controllato di inchiostro. Applicò i principi della capillarità, gli stessi grazie ai quali la linfa sconfigge la legge di gravità e sale nelle piante.

Nel pezzettino di gomma dura che univa il serbatoio di inchiostro al pennino, Waterman praticò un foro sottile come un capello. Questo fece entrare una piccola quantità di aria nella camera dell’inchiostro, mantenendo in equilibrio la pressione interna dell’aria, in modo che l’inchiostro fuoriuscisse solo quando si esercitava una pressione sul pennino.

Le prime penne Waterman si riempivano col contagocce, una tecnica presto sostituita con l’adozione di contenitori di gomma flessibile.

L’origine della moderna penna stilografica si può però far risalire alla semplice cannuccia o stelo di bambù usata dagli antichi Greci e dagli Egizi, e alle penne d’oca dei Romani.

Iltermine fountain pen , penna stilografica, cioè penna contenente un serbatoio, fu usato per la prima volta in Inghilterra nel 17 1(), ma le penne erano in vendita a Parigi già nel 1656.


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